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30 Marzo 2021

Vecchia New York: 13th Avenue la più corta di New York City

Di vecchia New York e delle curiosità legate alla città del passato, vi abbiamo parlato spesso sul blog. Oggi nello specifico, vogliamo portarvi a conoscere la storia di 13th Avenue, la via più corta dell’intera città.

Potrà sembrarvi strano sentire parlare della 13th Avenue a Manhattan, ma esiste davvero e ha una storia davvero affascinante. Un viaggio nel passato che inizia all’inizio del 1800 e che ci accompagna ad aggiungere un nuovo tassello alla storia della vecchia New York.

(pic by wikipedia)

Vecchia New York: 13th Avenue e i progetti di espansione

13th Avenue è un minuscolo tratto che ospita i primi immobili del Meatpacking District, a ovest della 11th Avenue e fra Little West 12th Street e Gansevoort Street. Il singolo blocco attraverso West Side Highway non è contrassegnato, ma è noto come Gansevoort Peninsula.

La strada fu creata dalla città nel 1837, e non era previsto che fosse così corta. Infatti, dal progetto della metà del 1800, 13th Avenue doveva comprendere circa 15 blocchi. Venne pianificato che si estendesse fino a 135th Street. In realtà la strada non andò mai oltre Chelsea e fu in buona parte distrutta dalla città alla volta del nuovo secolo.

I primi lavori su 13th Avenue, cominciarono in seguito a una legge promulgata dallo stato di New York che stabiliva la presenza di una via fissa lungo l’Hudson River. La legge garantiva ai costruttori la capacità di acquistare degli appezzamenti di terreno sott’acqua. Ci sono storie incredibili legate alle costruzioni della vecchia New York. I costruttori potevano usare rifiuti e prodotti delle discariche per ampliare il territorio di New York nell’acqua, con la costruzione di moli e banchine. Il risultato fu che investitori privati compravano e vendevano lotti per permettere l’espansione di Manhattan sott’acqua.

vecchia New York
( parte nord della 13th street tra 7th e 8th avenue. Pic by Village Preservation)

Vecchia New York: 13th Avenue dalla criminalità al declino

Questo sviluppo disordinato della città cessò nel 1874 quando la vecchia New York pavimentò la strada con i celebri sampietrini. Depositi di legname, saloon e discariche comparvero in seguito. Secondo un racconto riportato dal New York Times nel 1886, immigrati italiani e boscaioli frequentavano la zona, seguendo un “tortuoso marciapiede che mostrava la direzione ai pedoni che si muovevano velocemente per scansare i profondi buchi nel terreno”.

Dopo il tramonto, il Times descrisse questo tratto di strada come squallido pericoloso, evitato anche dalla polizia. 13th Avenue divenne un luogo di incontro per delinquenti, i bar nella zona divennero noti per risse, combattimenti fra galli e incendi.

L’ulteriore sviluppo di 13th Avenue subì una battuta di arresto. La sua campana a morto giunse con la fine del XIX secolo. La città ebbe la necessità di migliorare i suoi moli per accogliere transatlantici più ampi come Lusitania e il Titanic. I moli lungo 13th Avenue furono dichiarati inagibili e la discarica fu spostata a 22nd Street per costruire Chelsea Piers. Il tratto di strada di 13th Avenue, a nord di 22nd Street rimase per un paio di decenni, ma alla fine divenne parte di 12th Avenue.

Vecchia New York: 13th Avenue e il presente

La città, a ogni modo, ha conservato la zona che ha ospitato il West Washington Market–il punto esatto dove ci sono i resti della 13th Avenue. Il mercato ha chiuso nel 1954, questa area che occupa lo spazio di un blocco, ospita delle strutture in ambito sanitario.
vecchia New York, West Washington market
(West Washington Market, 1936. Pic by NYPL Digital Collection)

In questo periodo tutta la 13th Avenue è occupata dal NYC Sanitation Department e non è accessibile al pubblico. Ci sono alcune proposte per aprire parte del lungo fiume, ma ancora non è successo. Questo piccolo pezzo di strada rimane per ora, una delle vie perdute della vecchia New York.

Alla 13th avenue va collegata la Storia della griglia di New York e l’evoluzione di Manhattan.

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Chiara Barbo
Giornalista e scrittrice per La Voce di New York