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5 Giugno 2020

La schiavitù in America: origini e storia del razzismo

Gli eventi delle ultime settimane, ci hanno portato a riflettere sulla storia dei neri negli USA ed indagare nel passato, i motivi che hanno portato alla situazione attuale partendo dalla schiavitù in America.

 

Shirley Chisholm, prima donna afroamericana eletta al Congresso sosteneva che “Racism is so universal in this country, so widespread, and deep-seated, that it is invisible because it is so normal.” Tradotto: “Il razzismo è così universale in questo Paese, così diffuso, e ben sedimentato che è invisibile perché è così normale”

Ripercorriamo in questo articolo i passi fondamentali della storia afroamericana, dalla schiavitù alla nascita del razzismo, passando per alcuni momenti simbolici ed eventi che hanno segnato le vite dei neri in USA.

 

La schiavitù in America: origini e storia

I primi neri negli USA raggiunsero le coste americane nell’agosto del 1619 a pochi giorni di distanza, a bordo delle imbarcazioni White Lion e Treasurer. Furono definiti Negroes, termine spagnolo coniato nell’epoca coloniale nell’America Meridionale. I primi lavoratori furono considerati “servitori a contratto” (in inglese Indentured servitude) senza percepire un reale salario, ma lavorando nei campi e nelle piantagioni per ottenere la libertà. Questa pratica si rivelò poco redditizia per i proprietari che nel tempo li resero schiavi. A partire dalla fine del XVII secolo le colonie adottarono i cosiddetti Slaves Codes (Codici degli Schiavi) che resero legittima la condizione di schiavi e il potere dei padroni nei confronti dei neri in USA.

la schiavitù in USA
(pic credit: Look & Learn)


La schiavitù venne introdotta a New York quando gli olandesi colonizzarono l’isola portando con loro 11 uomini africani nel 1626 e 3 donne nel 1628. Quando i britannici catturarono la città nel 1664 quasi il 9% degli 8000 persone erano africani (schiavi e non) ed i britannici diventarono automaticamente loro schiavi.

Nacquero i primi movimenti di coalizione schiavisti e alcune insurrezioni, prontamente bloccate. Nel 1831 Nat Turner guidò una rivolta nella Contea di Southampton, durante la quale persero la vita 60 bianchi comprese donne e bambini. Le forze armate sul fronte dei bianchi, per rivendicare l’attacco, uccisero un centinaio di neri, alcuni totalmente estranei ai fatti e imposero pene a molti altri schiavi.

Nella prima metà del XIX secolo la tratta degli schiavi rappresentò la maggior forza economica per gli stati meridionali.  Fu allora che prese vita la Second Middle Passage, una nuova ondata di schiavi per sostenere l’alta richiesta di lavoro nelle piantagioni. Mentre gli Stati del Nord iniziarono a liberarsi dallo schiavismo vista l’alta produzione industriale, gli Stati del Sud continuarono a sfruttarlo per l’alta richiesta di tabacco e cotone. Il processo che portò all’abolizione dello schiavismo iniziò dapprima con la guerra di Secessione e successivamente con il lungo iter che sancì la fine della schiavitù per i neri negli USA con il XIII emendamento della Costituzione Americana del 1865.

Se non lo avete ancora visto, molto interessante è il documentario 13th che parla appunto del XIII emendamento.

La schiavitù in America: Harriet Tubman e gli Underground Railroad

Harriet Tubman è stata una donna simbolo nella lotta all’abolizionismo per i neri negli USA. Nata nel Maryland nel 1822 come Araminta “Minty”, prese il nome di Harriet dalla madre.
Fu venduta a 6 anni a tale Miss Susan prendendosi cura del figlio della donna.
A causa di un incidente per difendere uno schiavo, ebbe un colpo alla testa che le causò problemi cerebrali per tutta la vita. Nel 1844 sposò un uomo di colore, John Tubman da cui prese il cognome. Per la paura di essere nuovamente venduta, decise di scappare pochi anni dopo, alla volta di Philadelphia dove trovò un lavoro. E’ stata una delle promotrici degli Underground Railroad (in italiano “Ferrovia Sotterranea”) percorsi segreti per accompagnare tanti schiavi verso gli Stati del Nord e il Canada. Condusse alla libertà oltre 750 schiavi, compiendo 19 viaggi in 10 anni e ottenendo l’appellativo di Mosè.

Racconteremo presto nel Blog la storia degli Underground Railroad.

https://www.instagram.com/p/CA-4lL7FyAw/

Un’illustrazione di Harriet Tubman con alcune sue meravigliose citazioni e cenni storici.

 

Harriet Tubman(pic credit: Medium.com)

Harlem ospita una sua statua commissionata per 2.8$ milioni nel 2008.

Per scoprire i luoghi simbolo di questo quartiere, prenota un tour con noi.

 

La schiavitù in America: la nascita del razzismo

Il razzismo nei confronti dei neri negli USA, è un fenomeno che ha origini nel periodo delle colonie. Alcuni stereotipi e ideologie sono entrati a far parte del tessuto sociale diventando una piaga ancora attuale. Storicamente i bianchi hanno sempre goduto di maggiori tutele e vantaggi, dall’istruzione al diritto di voto. Le leggi abolizioniste iniziarono a farsi strada alla fine del XVIII secolo, anche se i provvedimenti successivi alla Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America assicurarono il diritto alla cittadinanza solo ai bianchi. Henry Clay, preoccupato dalla situazione fondò la ACS (American Colonization Society), un’organizzazione con l’obiettivo di aiutare gli schiavi a migrare in altri territori, promettendo un futuro di libertà. Bisognò attendere il 1875 e il XV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America per concedere il diritto di voto ai neri negli USA. Le Leggi Jim Crow emanate l’anno successivo, tolsero nuovamente la libertà appena ottenuta e aprirono la strada alle pratiche della segregazione.

Fu Martin Luther King che negli anni  ’60 contribuì in modo essenziale all’inizio del diritto di voto grazie anche alle sue pacifiche proteste.

Su questo articolo trovare 10 tra gli Afro-Americani più influenti della storia.

 

https://www.instagram.com/p/CBBZtwAlVls/

 

La schiavitù in America: il razzismo nell’età contemporanea

Con l’inizio del ‘900 cominciò una stagione caratterizzata da episodi di violenza ad opera di gruppi estremisti come il Ku Klux Klan. Le agitazioni e le brutalità razziste si fecero spazio anche negli stati del Nord, con un’alta concentrazione nella città di Chicago. Un nuovo provvedimento contro i neri degli USA fu il Racial Intergrity Act del 1924 che proibì i matrimoni fra persone bianche e persone di colore.

Nel 1940 Hattie McDaniel fu la prima attrice afroamericana a vincere l’Oscar come Attrice Non-Protagonista nel ruolo di Mamy in Via col Vento. Non poté partecipare alla prima del film e alla cena degli Academy ebbe un tavolo separato con la sua agente.

In seguito alla seconda guerra mondiale, il Movimento per i diritti civili dei neri in USA si fece sempre più strada fino all’anno cruciale del 1955. In quell’anno due episodi sconvolsero gli Stati Uniti. Da una parte Emmett Till, un ragazzo di colore 14enne che venne brutalmente ucciso per aver rivolto la parola a una donna bianca. Su volere della madre il funerale si svolse con la bara aperta, affinché i presenti potessero testimoniare le atrocità riportate sul corpo del figlio. Lo stesso anno consacrò Rosa Parks un simbolo, per non aver ceduto il posto a un bianco su un autobus a Montgomery in Alabama nel 1955/56.

Rosa parks

(pic credit: Britannica)

La prima immagine rappresenta Rosa Parks con martin Luther King e la seconda Rosa Park in un autobus a Detroit dopo essersi trasferita nel 1957.

Numerose agitazioni di tipo razziale hanno coinvolto le più piccole comunità locali alla fine del secolo scorso. Il nuovo millennio è stato segnato da una serie di episodi estremisti come il massacro nella chiesa di Charleston nel 2015, dove persero la vita nove afroamericani.

Le leggi che crearono la segregazione razziale negli Stati Uniti sono definite
“Leggi Jim Crow”.
“Il termine ha origine intorno al 1820, quando il comico bianco Thomas Rice creò il personaggio di “Jim Crow”. Questo stereotipo divenne sia un personaggio-tipo negli spettacoli di menestrelli che un soprannome ampiamente usato per i neri.
Le leggi discriminatorie negavano ai neri i loro diritti, li sottoponevano all’umiliazione pubblica e perpetuavano la loro emarginazione economica ed educativa.”
Come scrive il National Geographic.

Le radici di queste leggi risalgono al 1865 subito dopo l’approvazione del tredicesimo emendamento che abolì la schiavitù negli Statu Uniti.J

Importante sottolineare anche il “Juneteenth” festa della commemorazione per la fine della schiavitù che accade ogni anno il 19 giugno dal 1865, riconosciuta come festa ufficiale statale solamente l’1 gennaio 1980 grazie al legislatore statale Afro-Americano Al Edwards. La maggior parte degli stati Uniti d’America osserva questa festa ma non è una festa nazionale (ancora). Per saperne di più vi lascio il sito ufficiale in inglese.

 

Per saperne di più sulle rivolte attuali vi consiglio di leggere questo articolo sulle proteste negli Stati Uniti ed il movimento Black Lives Matter.
Vi consigliamo 20 film e documentari su questo tema che non dovreste perdervi.

Sapevate che la mancia nasce proprio dalla schiavitù?
Vi lascio una guida a come lasciare le mance negli USA e come nascono.

 

Articolo in collaborazione con Chiara Mezzini di Basket Secondo Mez.

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