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23 Maggio 2017

Trovare lavoro a New York City

Preparatevi: lavorare a New York non è cosa facile!
Ma non tanto, o non solo, per l’altissima competizione – a New York ci sono tutti, le persone arrivano da tutto il mondo per inseguire il sogno americano o anche semplicemente per provare a farcela! Il primo e più importante problema da affrontare è il visto di lavoro. Per lavorare negli Stati Uniti infatti è necessario ottenere un visto di lavoro temporaneo, e ce ne sono di diversi tipi, a seconda del profilo professionale e del tipo di lavoro che si cerca (e che si sa fare!).
Un tempo non era così, sia perché di lavoro ce n’era in abbondanza sia perché le regole per l’immigrazione a scopo lavorativo erano meno rigide. Negli ultimi vent’anni circa, e ancor di più dopo l’11 settembre 2001, le restrizioni sono diventate maggiori, le procedure per avere il visto sono più complesse e i controlli molto più severi.

Quindi, per prima cosa è importante avere tutte le informazioni giuste per capire quale tipo di visto si può richiedere e come fare per ottenerlo.
In Italia, l’ambasciata degli Stati Uniti a Roma e i Consolati americani che si trovano nelle varie città possono fornire informazioni a riguardo, ma prima di tutto è utile consultare il sito del Governo Americano in materia di visti, tanto per farsi un’idea generale.

Attenzione però che tutti i visti di lavoro sono temporanei, e hanno una durata che varia a seconda del visto (di solito da 1 a 5 anni), dopo la quale, se è consentito, occorre rifare il visto. Inoltre, una volta ottenuto il visto di lavoro, si può lavorare esclusivamente per la ditta o azienda o società prevista e indicata da quel visto.

Fino ad alcuni anni fa, non era troppo difficile trovare uno ‘sponsor’ o ‘agente’, che garantisse per voi, disponibile cioè ad offrirvi un lavoro e accollarsi (insieme a voi) le pratiche e i costi necessari all’ottenimento del visto. Ma ahimè, non è più così, quindi bisogna farcela da soli. Certo, mai dire mai, ma non contate troppo sugli sponsor!

Quella dei visti di lavoro è una giungla, nella quale è un po’ difficile orientarsi.
Si può sicuramente provare a farcela da soli, soprattutto se si tratta di visti come il “media visa” che è abbastanza semplice da richiedere e ottenere purché si abbia già un’esperienza lavorativa nell’ambito dei media e una testata (giornale, radio, televisione, ecc.) con cui si collabora e che possa attestare il fatto che lavorerete per loro come inviati negli Stati Uniti. Oppure se lavorate già per un’azienda in Italia che semplicemente vi trasferisce nella sua filiale o punto commerciale negli Stati Uniti. In quel caso il visto di lavoro occorre sempre, ma è ovviamente più facile la procedura, anche perché lo sponsor lo avete già, ed è appunto l’azienda per cui già lavorate.

Ci sono poi, e sono la maggior parte, i visti da ricercatore, investitore, importatore, quelli come free lance in cui ci sono diversi ambiti professionali, quelli per artisti, e tanti altri.
Date quindi una prima occhiata (e anche più di una) alle informazioni che si trovano online, sul sito del governo USA e di singole ambasciate e consolati in Italia:
Sito Ambasciate e Consolati in Italia

Fatto questo, è possibile che vi serva una consulenza specializzata e personalizzata, a seconda del vostro curriculum e delle vostre necessità, da parte di un avvocato che si occupi di immigrazione. Ce ne sono diversi anche in Italia, ma è consigliabile trovarne uno fidato negli Stati Uniti. Chiedete ad amici, colleghi, persone che hanno già un visto di lavoro in America, troverete forum di ogni genere a riguardo, fate attenzione perché è importante trovare un immigration attorney preparato e affidabile. Ce ne sono moltissimi, in ogni città degli Stati Uniti e in particolare a New York, che vi possono consigliare e poi accompagnarvi nelle pratiche del visto. Attenzione che tutto questo ha dei tempi, richiede impegno e lavoro da parte vostra (che variano a seconda del tipo di visto) e soprattutto ha un costo, e piuttosto alto, ahimè. Ma è un investimento per il vostro futuro, se avete intenzione di lavorare e costruirvi una carriera negli Stai Uniti.

Non serve dirlo, ma diciamolo lo stesso: naturalmente se siete cittadini americani o avete la Green card, il problema del visto di lavoro non sussiste, perché potete fare qualunque tipo di lavoro vogliate. Certo, il lavoro occorre comunque trovarlo e a New York, proprio per la grande competizione di cui si diceva, non è una passeggiata, ma è infinitamente più semplice con la cittadinanza americana o la Green card in mano. E le opportunità sono tante, soprattutto se siete disposti a fare qualche sacrificio, almeno per iniziare.

Se volete unitevi al gruppo su FB dove prendere maggiori informazioni riguardo al vostro trasferimento in USA e si chiama: Trasferirsi in USA.

Quindi, tornando ai visti di lavoro, una volta che avrete il vostro visto in mano, non vi resta che…. mettervi alla ricerca di un lavoro! Dev’essere un lavoro che potete fare con il tipo di visto che avete, e per trovarlo ci sono mille modi, ma sicuramente il più diffuso ed efficace è consultare i numerosissimi siti web che pubblicano e aggiornano continuamente le offerte di lavoro. Ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti, in molti trovate anche consigli e indicazioni su come scrivere un CV chiamato Resume in USA (negli Stati Uniti la forma è diversa rispetto a quella a cui siamo abituati in Italia), come scrivere una lettera di presentazione (cover letter), e tanto altro. Eccone qui alcuni, a cominciare dal sito ufficiale del governo americano:
Usa Gov

E poi, tra i più noti e diffusi:

  1. Indeed

  2. Glassdoor

  3. Monster

  4. Ziprecruiter

Sono i più utilizzati, sono siti generici in cui si trovano (quasi) tutti i tipi di lavoro, divisi per settore, città, nel caso di New York anche per quartiere, e ci sono altri filtri che potete usare.

Careerbuilder
Qui potete cominciare la ricerca partendo dal vostro titolo di lavoro le vostre skills.
Snagajob
Specializzato in lavori a contratto, occasionali, a ore, part time (attenzione che il part time non ha lo stesso significato che da noi).

Ce ne sono poi moltissimi altri, veramente tanti, a seconda del tipo di lavoro, del settore, e anche della città o dello stato in cui cercate lavoro, vedrete che alcuni siti saranno più adatti di altri alla vostra ricerca.

Tenete sempre presente che negli Stati Uniti è importantissimo il modo in cui scrivete una cover letter e il vostro CV, e anche il modo in cui scrivete un post per chiedere lavoro o offrire la vostra collaborazione professionale. Se potete, fate rivedere quello che avete scritto a un americano – possibilmente a un americano che lavora, o a un italiano che lavora qui da molto tempo, non a studenti o persone che sono estranee al mondo del lavoro e a come si è sviluppato qui negli ultimi anni. A noi può sembrare superfluo, ma qui forma e sostanza vanno di pari passo, e un datore di lavoro non guarderà mai con attenzione una richiesta di lavoro o un CV scritti male.

Per concludere, non mi resta che segnalarvi qui di seguito un elenco molto, molto parziale di siti a cui potete dare un’occhiata se pensate di cercare lavoro negli Stati Uniti. Ma ce ne sono moltissimi altri, soprattutto tematici.

In generale, tenete presente che questi siti qui negli Stati Uniti sono affidabili, e vengono consultati anche da aziende, società, amministrazioni pubbliche per il loro job recruitment.

Cicdgo
Sito che offre informazioni e contatti per internship, training e lavoro negli Stati Uniti.
Campuscareercenter
Sito americano di offerte di lavoro, banca dati CV per studenti e laureati
Careeronestop
Servizio sponsorizzato dal Dipartimento per il Lavoro degli Stati Uniti, collegato ai job centres delle diverse città.
Employment911
Offerte di lavoro e possibilità di inserimento di CV in numerose banche dati.
Creativejobscentral
Sito per la ricerca di lavori creativi in diversi settori.
Joboptionsinc
In collaborazione con il governo e con aziende private, il sito offre varie opportunità di lavoro e servizi.
Jobshark
Sito specializzato in IT, finanzia, ingegneria informatica e dintorni, negli Stati Uniti e non solo.
Therecruiternetwork
Uno dei siti che mette in contatto richiesta e offerta di lavoro negli Stati Uniti.

Quindi, a tutti voi, buona ricerca e buon lavoro!

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Dinamica, solare, positiva ed estremamente professionale. Kiara non è solo una delle migliori guide italiane di New York (conosco benissimo la città, eppure lei riesce sempre a sorprendermi con novità e luoghi insoliti) ma anche un'apprezzata Vlogger e Content Creator per il web. Ho avuto modo di collaborare con lei in più di un'occasione, la sua preparazione e la sua serietà sono fuori discussione. Il suo grande valore aggiunto è costituito dall'entusiasmo e dalla determinazione con cui affronta e porta avanti ogni nuovo progetto. Consigliata a chi desidera scoprire Nyc in maniera più autentica e approfondita ma anche ad enti ed aziende che desiderano sviluppare in maniera efficace i loro progetti sul web.
Simona Sacri
Writer specializzata in USA socia onoraria Visit USA Italy
Poche volte nella vita si incontrano persone come Kiara, solare, determinata, capace, sognatrice e ottima professionista. Dicono che per diventare persone di successo bisogna emulare chi l’ha fatto prima di te, e di certo, Kiara, è una persona che quel suo personale successo l’ha ottenuto!
Cristian Barbarino
Graficoach, Digital Entrepreneur
Kiara, con la sua agenzia New York City 4 All, non vi propone solo dei tour e dei servizi ma una vera e propria esperienza di New York! Vi fa scoprire luoghi e aspetti della città che raramente avrete occasione di conoscere, tanto più se siete in città solo per pochi giorni. Con i suoi vlog vi porta all'interno di eventi, curiosità, mostre, nei locali più nuovi e di tendenza, offrendo informazioni utili e idee non solo per i turisti ma anche per chi a New York ci vive ma non riesce a stare al passo con tutto quello che questa meravigliosa città offre ogni giorno. E la sua collaborazione con brand, locali, ristoranti, palestre, fa entrare Kiara nel tessuto della città ogni giorno di più... e noi con lei!
Chiara Barbo
Giornalista e scrittrice per La Voce di New York